92 – Crocefisso e Santi Francescani


Titolo:  Crocefisso e Santi Francescani
Anno: 1657
Tecnica: Olio su tela
Dimensioni:   350×200
Città: Napoli
Collocazione:  San Lorenzo Maggiore
Fin dall’inizio del suo soggiorno napoletano, Mattia Preti ebbe modo di misurarsi con importanti committenti che gli consentirono di costruirsi rapidamente una solida fama di artista capace e ricercato.
Non è un caso, quindi, che al momento dell’affidamento dell’esecuzione delle pale con il Crocefisso e Santi Francescani e con la Madonna con Bambino e Sante Francescane [scheda n. 93], i «quali quadri habbiano da essere belli, ben fatti et di tutta perfettione a laudo e giuditio d’esperti» – come recitano i documenti di commissione del 6 marzo 1657 e del primo pagamento in acconto del 13 marzo 1657 (Spike 1998) -, i padri di San Lorenzo Maggiore si siano rivolti al Cavalier calabrese.
Attraverso una serie di ricevute di pagamento è possibile ricostruire i tempi di esecuzione delle due tele, che in origine avrebbero dovuto impegnare il pittore per non più di sei mesi a partire dal marzo del 1657. Tuttavia, il contemporaneo coinvolgimento in altri importanti cantieri artistici, quali gli ex voto per la peste affrescati sulle porte della città di Napoli e i dipinti del soffitto della chiesa di San Pietro in Maiella, fecero sì che i tempi di esecuzione si dilatassero enormemente, per arrivare alla consegna delle tele solo nel 1660 (Spike 1998).
L’iconografia delle due grandi pale è descritta brevemente nel documento relativo alla commissione, in cui si chiarisce che i due quadri dovevano essere predisposti per i «due lati grandi dentro la cappella di Santo Antonio di Padua dentro la Chiesa di detto Monasterio […]» (Spike 1998). Esse dunque, ispirate alla tradizione dell’Ordine francescano, rielaborano il tema dell’Albero Serafico con originalità e spirito devozionale. Nel primo, infatti, il soggetto a se stante di san Francesco d’Assisi ai piedi del Crocefisso nell’atto di baciargli i piedi è unito alla raffigurazione dei Santi e dei Beati francescani – tra i quali è possibile riconoscere sant’Antonio da Padova, san Ludovico da Tolosa e san Bernardino da Siena -, disposti tutt’intorno a gruppi, secondo uno schema compositivo che da circolare evolve in spirale ascendente.
 
S.S. – Vittorio Sgarbi – Mattia Preti – Rubbettino, Soveria Mannelli (CS), 2013