77 – Bozzetti degli affreschi per le sette porte di Napoli

 

Titolo:  Bozzetti degli affreschi per le sette porte di Napoli
Anno: 1656
Tecnica: Olio su tela
Dimensioni:   127×75
Città: Napoli
Collocazione:  Musei e Gallerie di Capodimonte
Il secondo bozzetto, sempre conservato a Capodimonte, per gli affreschi votivi eseguiti da Preti sulle sette porte cittadine presenta un’iconografia molto simile all’altro [scheda n. 76]. Difatti, il soprastante consesso divino si affaccia sulla scena disperata dei cadaveri ammucchiati, tra i quali risalta nuovamente la figura femminile piegata all’indietro di poussiniana memoria. Differenze si notano invece nell’angelo al centro, qui raffigurato nell’atto di sguainare la spada, nell’aggiunta, sullo sfondo, della veduta con il Vesuvio fumante e la Lanterna del Molo, nonché nella disposizione dei santi, con Gennaro in primo piano rispetto a Francesco Saverio. A proposito di quest’ultimo, è stato ipotizzato che la sua inclusione nel programma iconografico fosse in realtà il tributo alla potenza raggiunta dai Gesuiti a Napoli, dal momento che sono documentate controversie con l’altro ordine religioso impegnato nell’assistenza agli appestati, i Teatini. Le proteste per l’esclusione del loro fondatore, il beato Gaetano da Thiene (canonizzato nel 1671), dovettero dar luogo alla decisione da parte degli Eletti di far erigere una statua dello stesso nel fronte interno di ciascuna porta (Clifton 1986).
Gli affreschi pretiani aprirono decisamente al dettato barocco la pittura napoletana della seconda metà del Seicento. Luca Giordano, detrattore in un primo momento dell’artista calabrese, ne riprese infatti la composizione nel San Gennaro intercede per la peste del 1656 per la chiesa di Santa Maria del Pianto sulla collina di Poggioreale, ora in deposito a Capodimonte. Ancora, a distanza di quasi un secolo (1770 ca.), l’influsso degli ex-voto napoletani si riscontra negli affreschi eseguiti, proprio accanto a quelli giovanili del Preti, da Alessio d’Elia per la romana Sant’Andrea della Valle (Spinosa 1987, p. 88).
Alessandra Rullo
MATTIA PRETI, della Fede e Umiltà – Abramo, Caraffa di Catanzaro (CZ), 2013